Come è nato il MIG
Il progetto MIG è stato sviluppato per soddisfare l’esigenza di garantire al personale militare dislocato in ambiente ostile la disponibilità continua di prodotti vegetali non contaminati e di elevato valore nutritivo in presenza di qualsiasi condizione climatica esterna.
Il Gruppo industriale formato da G&A Engineering e ACTA INVICTA , con il supporto di ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico – Divisione Biotecnologia e Agro-Industria) e della Università di Roma “La Sapienza” (Facoltà di Ingegneria – Dipartimento di Ingegneria Astronautica, Elettrica e Energetica) ha presentato nell’ambito del PNRM (Piano Nazionale di Ricerca Militare) un progetto teso a realizzare, all’interno di un contenitore normalizzato ISO20-1C, un sistema per la coltivazione e la produzione automatizzata di prodotti vegetali.
Il progetto è stato approvato dall’Amministrazione della Difesa Italiana – Segretariato Generale della Difesa / DNA che ha affidato la realizzazione al Generale Massimo Scala, Direttore di “Geniodife”. La relativa progettazione, lo sviluppo del prototipo e le attività di sperimentazione sono state finanziate congiuntamente dall’Amministrazione Difesa (50%) e dai proponenti (50%).
A seguito delle attività di industrializzazione, il sistema è pronto per essere introdotto in commercio.

MIG: Perchè
La dieta per il personale militare in missione deve garantire un apporto nutrizionale sufficiente a coprire il fabbisogno energetico, sia per soddisfare l’aspetto fisiologico-metabolico nelle attività normali e operative, sia per l’aspetto psicologico-comportamentale, fondamentale per preservare un livello eccellente di benessere psico-fisico, adatto ad affrontare le situazioni più svariate.
Condizioni ambientali sfavorevoli, l’attività fisica intensa e stressante a cui è sottoposto il personale militare, la mancanza di sonno, lo stress psicologico e la mancanza o la ridotta disponibilità di cibo possono portare a gravi alterazioni della risposta immunitaria e quindi aumentare il rischio di sviluppare infezioni. L’impiego di nutrienti adeguati riduce il rischio di una riduzione delle difese immunitarie.
I fitochimici presenti negli integratori vitaminici e nelle pillole non mostrano la stessa efficacia che hanno quando si trovano ad agire sinergicamente negli alimenti vegetali.
Durante le missioni di media / lunga durata in ambienti ostili e svantaggiati c’è la difficoltà di avere verdure “fresche” con un alto contenuto nutraceutico.
La «MIG Container Farm» è una “Vertical Farm” (centri di autoproduzione di alimenti, che mirano a ricreare le situazioni ambientali adatte alla crescita di vari tipi di piante e ortaggi all’interno di qualsiasi tipo di edificio o serra sfruttando lo spazio in altezza: all’interno di ogni piano di un’azienda agricola verticale ci sono coltivazioni idroponiche). E’ basata su un container standard attrezzato, chiuso, sterile, facilmente trasportabile, modulare e completamente automatizzato, che consente di gestire tutte le fasi di coltivazione dalla semina al raccolto di micro e “baby” ortaggi senza l’impiego di personale agronomo.
MIG: Resa
Con MIG è possibile controllare e gestire l’ambiente di crescita in modo preciso e puntuale, soddisfacendo le reali esigenze degli ortaggi in modo da ottenere una produzione alimentare continua, sicura e di alta qualità nutraceutica, cercando di mantenere la convenienza economica, sociale e ambientale necessaria.
La resa giornaliera media di un «container MIG» relativa ai micro ortaggi (considerando che il tempo medio di raccolta è di 11,4 giorni e che la resa media è di 23,7 kg), è di 2,08 kg in grado di fornire a 42 persone una porzione di 50 grammi.
Le “baby” verdure, come la lattuga (considerando che il tempo medio di raccolta è di 27,5 giorni e la resa media è di 33 kg), potrebbero fornire una resa giornaliera media di 1,2 kg, in grado di fornire una porzione da 50 grammi a 24 persone.
